28 marzo con Prokofiev e Stravinsky

La cantata "Alexander Nevsky" è tratta dal tema musicale composto da Sergej Prokofiev nel 1938 per l'omonimo film del regista sovietico Sergej Ejzenštejn.
Aleksandr Jaroslavič Nevskij (1220 – 1263), fu principe di Novgorod e di Vladimir dal 1252 fino alla sua morte; famoso per le sue epiche gesta militari, viene considerato dalla tradizione un eroe nazional-popolare che libera la terra russa dai Cavalieri Teutonici e dalla Chiesa di Roma. Nel suo film Ejzenštejn ne esalta la figura con una ricostruzione storica della vicenda in chiave epica con chiari riferimenti di propaganda antinazista e con un forte richiamo alla tradizione russa e ai valori nazionali.
La colonna sonora musicale per il film composta da Sergej Prokofiev è forse il miglior esempio di come la musica e il cinema possano fondersi e compenetrarsi per raggiungere risultati altissimi; essa sottolinea ogni scena con un forte impatto emotivo, rappresentando con toni e ritmi grevi le scene che hanno per protagonisti i cavalieri teutonici invasori in contrapposizione ai ritmi allegri e "giovani" dell'esercito del popolo russo che insorge, guidato dal condottiero Nevsky, per respingere gli invasori.
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La musica per il balletto "Petruska", ispirato all'opera "Balagan" del poeta russo Aleksander Blok, fu composta da Igor Stravinskij per i Balletti russi di Sergej Diaghilev; il balletto fu rappresentato per la prima volta al Théâtre du Chatelet di Parigi il 13 giugno 1911.
La storia è basata sull'omonimo personaggio della tradizione russa, una marionetta dal corpo di segatura e la testa di legno, che prende vita e riesce a provare dei sentimenti. Durante le festività della settimana di carnevale un Prestigiatore, entrando in scena, inizia il suo spettacolo dando la vita con dei gesti magici a tre marionette di pezza: Petruska, il Moro e la Ballerina. In realtà Petruska non è una marionetta qualsiasi; nel suo cuore si cela un profondo amore per la bella e frivola Ballerina. Una danza russa accompagna lo svolgersi della vicenda. Petruska, respinto dalla ballerina, affascinata dal Moro, bello, ricco e sgargiante, si strugge dal dolore nel chiuso della sua stanza, rivelando quell'anima che il prestigiatore proprio non riesce a vedere. La scena si sposta di nuovo sulla Piazza dove il Moro uccide il povero Petruska. Entra in scena un gendarme che, accortosi dell'accaduto, cerca di arrestare il Giocoliere. Questi tuttavia dimostra che il pupazzo di pezza non è un essere umano, ma soltanto un povero burattino. Rimasto solo sulla scena l'insensibile giocoliere cerca di raccogliere il corpo di Petruska, ma proprio in quel momento gli appare il terribile fantasma del pupazzo che lo maledice: forse Petruska non era soltanto una povera marionetta di stracci e segatura...
La musica di Stravinsky è semplicemente affascinante, coniugando motivi popolari attinti al folclore russo con ritmi iridescenti e dinamici nel descrivere le scene della festa nella piazza affollata e velando la vicenda con un lirismo melodico e dolente nel rappresentare i sentimenti della marionetta.
Come ebbe modo di scrivere Massimo Mila nella sua "Breve storia della musica", con Petruska "Stravinsky sopravvanza d'un balzo la musica contemporanea, e per una trentina d'anni non ne sarà più raggiunto".


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